Laboratorio Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni

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Laboratori di ricerca

In passato, l'economicità e l’efficienza prestazionale da ottenere sono stati i principali fattori trainanti per lo sviluppo di prodotti e servizi di massa; al contrario gli aspetti energetici ed ecologici sono stati spesso considerati quali requisiti progettuali minoritari. In questo contesto le tecnologie ICT (Information Communication Technology) sono state storicamente considerate come strategiche per ridurre e monitorare sprechi di energia di apparati industriali terzi, così da raggiungere più elevati livelli di efficienza [1]. Tuttavia il comparto industriali e terziario afferente ai settori ICT non ha applicato ad esso stesso i concetti di efficienza energetica e rispetto ambientale, neppure in settori in crescita esponenziale come quelli legati alle Telecomunicazioni e Internet. A riprova di ciò negli ultimi anni, ampi settori industriali del mondo delle telecomunicazioni, degli Internet Service Provider (ISP) ed ampi comparti pubblici in tutto il mondo hanno riportato le statistiche del fabbisogno energetico delle reti e le conseguenti emissioni di anidride carbonica, mostrando una tendenza allarmante e in crescita. Per esempio, come mostrato in [2], [3] e [4], Il consumo di energia legato alle infrastrutture di rete di una grande azienda del settore delle telecomunicazioni come Telecom si e’ aggirato nel 2009 intorno ai 2,14 TWh. (Circa l'1% della domanda totale di energia in Italia). Fabbisogni energetici simili sono stati riportati da aziende di altri paesi europei e negli Stati Uniti e globalmente da piu’ parti si stima che il settore ICT pesa per circa il 2% delle emissioni globali di CO2 del pianeta: Il rapporto della DG INFSO della Commissione Europea [5] ha stimato che gli operatori europei delle telecomunicazioni hanno un fabbisogno energetico complessivo pari 21,4 TWh nel 2010 che si impennerà fino  a 35,8 TWh nel 2020, se non verranno adottate nuove tecnologie di “green networking” sia nella realizzazione degli apparati di rete, sia nella gestione del traffico e della qualità di servizio (QoS) nelle reti da parte dei gestori. Queste stime devono inoltre confrontarsi con il fatto che mentre il volume di traffico nella rete Internet raddoppia ogni tre anni in accordo alla legge di Moore, l’efficienza energetica degli apparati di rete non ha avuto comparabili avanzamenti. Oggi quindi due motivazioni pressantemente spingono il mondo dei grandi gestori delle reti, e conseguentemente tutto il comparto industriale legato alla progettazione e produzione di apparati di comunicazione, alla ricerca di tecnologie innovative di “green networking”:

• le motivazione ambientali, correlate all'impatto sulle emissioni di CO2 fin ad oggi enormi;

• le motivazioni economiche, derivanti dalla necessità degli operatori di ridurre i costi per mantenere la rete attiva e funzionante al livello di servizio desiderato dagli utenti, controbilanciando nel contempo il crescente costo dell'energia.

Per tali ragioni, nell’ambito del progetto RILTUS finanziato dalla Regione Siciliana, l’Unità di ricerca dell’università di Catania del CNIT ha realizzato un laboratorio capace di aggregare con modalità interdisciplinare tutte le competenze necessarie ad affrontare i problemi di risparmio energetico nel settore delle telecomunicazioni, così da poter fornire servizi atti alla prototipizzazione di nuove soluzioni tecnologiche energeticamente vantaggiose:

-       alle aziende manifatturiere del settore ICT

-       ai gestori di reti di telecomunicazione

-       ai fornitori di servizi sulla rete

Allo scopo il laboratorio mette a disposizione di ricercatori e aziende:

•       strumentazione e competenze per la stima dei consumi energetici degli impianti di telecomunicazione,

•       piattaforme di sviluppo e per la proto tipizzazione di nuove tecnologie energeticamente efficienti

•       un test bed di rete per il testing delle soluzioni tecnologiche individuate